La Storia del nostro Club
IL 6 FEBBRAIO 1996 NASCE IL ROTARY CLUB NOALE DEI TEMPESTA
Un nome altisonante, rumoroso, importante. Un nome che, al di là del suo incontestabile riferimento storico, nel tempo ha suscitato qualche dibattito ma che poi alla fine non ha raggiunto
un’ alternativa.
E allora teniamocelo questo nome perché…
noi siamo rotariani “tempestosi”.
About Us
Adriano Bianco
Fondatore Rotary Club Venezia Riviera del Brenta (28-07-1983), presidente 1983-84, 1984-85, 2000-01.
Tesoriere da sempre e per sempre.
Collabora in varie iniziative con il Distretto. Socio onorario del nostro Club.
La nascita
Il nostro mentore ricorda:
Correva l’anno rotariano 1992/93, quando prese corpo l’idea in seno al Distretto, come più avanti dirò, di verificare se nel territorio di Noale e località viciniori sussistessero le potenzialità per la nascita di un Club Rotary.
Devo premettere che questa mia narrazione si basa su frammenti mnemonici non avendo a disposizione documento alcuno né qualsivoglia fonte di notizie cui fare riferimento certo poiché il tempo trascorso le ha rese improbabili. Devo altresì scusarmi fin da ora per altre due possibili manchevolezze quali l’omissione di citazione di fatti e nomi che andrebbero invero menzionati e, peggio, la citazione d’essi imprecisa o distorta ed inoltre per la possibile debolezza di venirmi a trovare tra i laudatores temporis acti per i quali il bene e il buono si trovano solo all’inizio, nel tempo e nelle cose passate e non nell’oggi.
Nell’anno 1993 il Governatore del Distretto Sergio Prando fece visita al mio Club, Ve-Riviera del Brenta, e in tale circostanza mi partecipò la sua intenzione di avviare l’attività per la fondazione di un Club nel territorio di Noale, allargato ai Comuni limitrofi, che risultava sguarnito, e ritenendomi in grado di realizzare il progetto mi conferì l’incarico di provvedere all’espletamento delle prescrizioni di rito.
A Noale risiedeva Lorenzo Scotton direttore della Cassa di Risparmio locale nonché impegnato in una funzione amministrativa comunale: lo conoscevo bene in quanto mio collega nell’ambito della stessa azienda per cui decisi di incontrarlo ritenendolo persona atta al mio caso; per di più aveva una eccezionale conoscenza dei Noalesi. Per la costituzione di un Club Rotary la prima cosa è individuare un referente nel luogo che aderisca con convinzione alla filosofa rotariana e abbia la capacità di coinvolgere almeno 20 probabili Consoci, qualificati e professionalmente differenziati, che al pari di lui credano nel Rotary.
Lorenzo Scotton per ragioni diverse, era anche iscritto al Lions, declinò l’offerta ma consapevole dell’incombenza di cui ero investito, su mia richiesta mi fece due nomi che potevano corrispondere a chi cercavo, fornendomi una descrizione dei dati salienti di ognuno, ambedue di primordine: scelsi di rivolgermi a Gianni Scapin.
Lo incontrai nel suo studio di Noale e mi ascoltò con interessata attenzione: non conosceva il Rotary ma ne fu affascinato; gli proposi di diventare il primo socio fondatore. Mi chiese un breve tempo di riflessione e dopo qualche giorno mi comunicò l’accettazione facendomi nel contempo alcuni nomi di consoci già acquisiti allo scopo. Nel volgere di un breve lasso di tempo mi presentò, per l’esame congiunto, la lista dei 20 che sarebbero diventati i fondatori del Club.
La mia attività era rivolta all’espletamento della pratica burocratica prevista dal Rotary International, la “Casa Madre”, cui è riservata l’ammissione dei nuovi Club nella grande istituzione rotariana; il mio Club avrebbe assunto la qualifica di Club padrino.
Nello stesso tempo, di concerto con Gianni Scapin, individuammo i consoci da costituire nel gruppo dirigente e ad essi provvedevo a fornire tutti i rudimenti per dare operatività al progetto fondativo del Club; chiesi loro di cercare un pubblico esercizio idoneo a diventarne la sede: il “Gallo” si dimostrò adatto allo scopo e, colà riunendoci, ebbero inizio gli incontri propedeutici alla conoscenza del Rotary, alla costituzione e al governo di un Club. Ricordo con grata memoria i soci che vi partecipavano, tutti con assiduità, entusiasmo, interesse e propositività: Gianni Scapin, già designato Presidente, Gianni Deppieri, collaboratore appassionato e instancabile, e Giuseppe Trevisan, Francesco Borsetto, Massimo Zanocco, Renzo Cappelletto e alcuni altri che, e me ne dolgo, ho dimenticato. Fu deciso il nome del Club che, come suggerii, doveva recare in sé l’idea del territorio e della sua storia: in totale condivisione la scelta fu R.C. Noale dei Tempesta che bene corrispondeva al risultato cercato. Le riunioni, talora conviviali, si susseguivano con periodicità regolare, ormai con manifesta impazienza di entrate in possesso della “Charta”, il documento ufficiale che sancisce l’appartenenza al Rotary International.
Ma sull’entusiasmo di tutti noi capitò l’impensabile: il Club “Mestre Due” (ora “Mestre Torre”) ebbe a rivendicare il proprio diritto ad essere il promotore e padrino del Club nascente in quanto insediato in ambito cadente sotto la propria giurisdizione territoriale, con il significato che tutto ciò che era stato fatto doveva essere annullato.
Devo qui precisare che in quel tempo ad ogni Club veniva riconosciuta la competenza sui territori limitrofi al proprio nei quali svolgere in esclusiva l’attività di service, di acquisizione dei soci e di fondazione di Club: nel Club “Mestre Due” si era radicata la volontà di avvalersi di questa norma e quindi fu bloccata la procedura in corso precludendomi di proseguire; sembrava che l’idea del nuovo Club, ancorché di iniziativa del Distretto, e dunque disconoscendone l’autorità, fosse del tutto inconciliabile se realizzata da altri. La questione si trascinò senza soluzione; le mie sollecitazioni a Giampaolo Ferrari e Roberto Gallo, Governatori succeduti a Sergio Prando, che pur in qualche modo si attivarono nel ricercare una via d’uscita alla faccenda, non ebbero esiti e in cuor mio paventavo l’insuccesso di quanto così fortemente voluto. In seno al nascituro Club scese incertezza e inquietudine e io temevo che prendesse il sopravvento la voglia di abbandonare.
Ricordo che Luigi Carraro, non più socio ma che allora ambiva che il Club nascesse, arrivò a darmi un ultimatum: o la situazione si sbloccava o intraprendeva una azione di protesta contro il Distretto, addirittura rivolgendosi a un legale.
Questo stato di cose si protrasse fino al 1995 quando divenne Governatore del Distretto Pietro Centanini; lo stesso anno era stato eletto presidente del club “Mestre Due” Giuseppe Rizzo classifica: Gen.C.A.-inamovibile assertore della prevalenza territoriale del proprio Club e di quanto da ciò derivava. Mi recai da Pietro Centanini per chiedergli di voler redimere la controversia o comunque di stabilire il da farsi per non perdere un Club già costituito. Pietro Centanini, più determinato dei due suoi predecessori, stimolato ad agire dalle mie argomentazioni, mi chiese di organizzare un incontro a Mestre tra Giuseppe Rizzo, Gianfranco Lalli, rotariano affiliato al Club “Padova Euganea” -classifica: Gen. C.A.- cui diede mandato di rappresentarlo, io e il presidente del Club “Mestre” presso la cui sede, l’Hotel Bologna, l’incontro ebbe luogo. Dopo breve preambolo, Gianfranco Lalli prese la parola rivolgendosi a Giuseppe Rizzo: non ricordo ciò che ha detto ma certamente fu determinato e persuadente perché Giuseppe Rizzo rinunciò ad ogni pretesa.
Via libera dunque all’inoltro del fascicolo a Evanston dopo così lunga e sofferta attesa con l’impegno del Governatore di un iter burocratico il più rapido.
Chiesi a Gianni Scapin di organizzare un incontro conviviale presso il “Gallo” con tutti i consoci e i loro congiunti: la presenza fu plenaria, entusiasmante e io parlai loro del Rotary diffusamente ed esaurientemente, cogliendo dall’espressione di tutti i consoci fondatori l’esultanza di potersi annoverare, finalmente, nella grande famiglia rotariana.
La “Charta” fu rilasciata il 6.2.1996 e da lì a breve consegnata ai nuovi amici rotariani dal Governatore in carica Piero Marcenaro, presente Pietro Centanini e altri past Governor, in occasione dell’incontro conviviale organizzato allo scopo nella propria sede: fu una festa magnifica del tutto consona al nuovo Club e ai suoi fondatori, tutti portatori di entusiastiche energie ancora oggi presenti e operative.
Nell’anno rotariano 1999-2000, Presidente Sandro Favero, presso la villa Conestabile di Scorzè, presente il Governatore Giampiero Mattarolo, gli amici rotariani di Noale dei Tempesta mi hanno conferito la qualifica di Socio Onorario.
Adriano Bianco, Aprile 2013